Sìlarus
rassegna bimestrale di cultura
fondata da Italo Rocco
LI Premio Nazionale Letterario "Sìlarus"
Verbale della Giuria
La Giuria del LI Premio Letterario Silarus, Poesia – Narrativa – Saggistica,
Presidente onorario Gerardo Bianco, Alberto Granese, Carlo Carbone,
Lorenza Rocco e Mirella Taverna ha assegnato i seguenti premi:
Poesia:
I Premio a Giorgio Colombo di Casorezzo (MI) per la lirica “Quarto di luna” con la seguente motivazione: La seduzione di un “Quarto di luna” mutevole, fasciato di luce, diviene metafora di un amore giovanile. Attesa, ritrosia, sogno, ricordo in un sentimento di malinconia che pervade l’incalzare dei versi in immagini di luminosa bellezza.
II Premio ex aequo a Uber Tacconi di San Giovanni in Persiceto (BO) per la lirica “Estivo Agreste” con la seguente motivazione: Versi essenziali, immagini lievi, fulminee rendono con efficacia la danza dei ricordi, il permanere nella mente del profumo di “estati passate”.
II Premio ex aequo a Elisa Olivieri di Battipaglia per la lirica “Amica” con la seguente motivazione: Lirica breve, pregnante di significato sul valore di un incontro. Un’amica nel silenzio, custode di inquietudini, svela i “frammenti dell’essere” e diviene ambasciatrice di pace.
Narrativa:
I Premio ex aequo a Filippo Inferrera di Ravenna per il racconto “I Fichidindia della luna” con la seguente motivazione:
Racconto perfetto, soffuso di malinconia nello snodarsi del destino di Moira (per gli amici Brunella, per i fruitori Zaira). Capacità di affabulazione e ritmo narrativo catturano il lettore che si lascia immergere nella pagina con struggimento e pietas.
I Premio ex aequo a Vincenzo Gambardella di Milano per il racconto: “Lui è l’ingegnere” con la seguente motivazione:
Nel breve narrare del racconto si dipana l’esistenza dell’ingegnere innamorato della divina Costiera, alla quale ritorna da Milano, anche vecchio e malato. Il paesaggio sospeso tra mare e cielo non cesserà mai di stregarlo con la luce del
giorno e i colori del tramonto. Fluidità narrativa e immagini luminose confermano il rapporto ineludibile tra scrittura, vita e luoghi.
II Premio a Marcello De Simone di Cava dei Tirreni (SA) per il racconto “…E piansi”: Racconto breve ma pregnante di significato sul senso del vivere e del penare, sul dolore degli innocenti e sul “silenzio” di Dio. Ritmo narrativo, rapido e
incisivo.
Saggistica:
La Giuria per la sezione saggistica conferisce, all’unanimità, il I Premio ex aequo a Carlo Di Lieto di Napoli per il saggio: “Humanitas e sogno dell’Oltre nella poesia di Italo Rocco” e a Pierino Montini di Roma per “…Oltre i cancelli dell’orizzonte – con a bordo gli aneliti – dell’uomo all’infinito” perché complementari nel disegnare un ritratto a tutto tondo di Italo Rocco nella sua Humanitas e nella tensione all’infinito, particolarmente significativo nel bicentenario de L’Infinito leopardiano. Carlo Di Lieto, tra i più autorevoli rappresentanti di critica ermeneutica in Italia, sonda con perspicacia il canto lirico di Italo Rocco che annovera tra i più grandi rappresentanti della letteratura religiosa del ’900: Luzi, Caproni, Rebora, Ungaretti, Betocchi, Turoldo e allargando i confini, Hopkins, Péguy, Rilke, Eliot. Eloquentemente Di Lieto sottolinea come immanenza e trascendenza, vitalismo e contemplazione, nella consapevolezza dei limiti dell’umano, sostanziano la tensione verso l’Infinito, l’Oltre e l’Altrove.
Pierino Montini, ad un saggio rigoroso nell’analisi critica del poeta conferisce il valore aggiunto di un ritratto commosso dell’uomo, attraverso contatti telefonici ed epistolari. Da una disamina attenta della “Geografia del cuore” e della “Geografia dell’anima”, “delle coordinate temporali e culturali” scaturisce vivida la concezione esistenziale ed estetica di Italo Rocco che emerge dall’opus poetico tutto, dalla storia della rivista Silarus e dell’omonimo Premio. Nell’analisi puntuale di termini ricorrenti: orizzonte, monte, infinito, Montini
coglie qualche eco leopardiana, nei termini: smarrito, sole, stelle, monte, flotta trova referenze simboliche dell’essere della vita, incentrata sull’amore dell’altro, proiettata verso l’Altrove e l’Infinito.