Sìlarus
rassegna bimestrale di cultura
fondata da Italo Rocco
L Premio Nazionale Letterario "Sìlarus"
La Giuria del L Premio Letterario Silarus, Poesia, Narrativa e Saggistica, Presidente onorario Gerardo Bianco, Mirella Taverna, Carlo Carbone, Lorenza Rocco e Alberto Granese ha assegnato i seguenti premi:
Poesia
I° ex-aequo a Anna Busà di Caltagirone CT) per “La tua parola”, con la seguente motivazione: “In immagini di suggestiva bellezza la lirica si snoda tra la parola vento della bambina occhi di luce” e il silenzio-creta della “donna occhi di rabbia”. La natura: vento pietra roccia rovo cemento crepa diviene correlato oggettivo degli stati d’animo.
I° ex-aequo a Mariagina Bonciani di Milano per “Torremolinos” con la seguente motivazione: "Dallo scrigno della memoria emergono ricordi, ora nitidi, ora sfumati di luoghi divenuti paesaggio dell’anima.
Il colore diviene categoria della sensibilità: case bianche, mare azzurro, linea grigia, geranio rosa. Il chiaroscuro dell’esistenza evocato in versi di limpidezza cristallina, intrisi di musicalità."
II° a Nicola Prebenna di Ariano Irpino (AV) con “Riaverti accanto” con la motivazione “La poesia diviene sogno per colmare un’assenza. La figura materna è accarezzata nel ricordo soffuso di tristezza e nostalgia. I versi di suggestiva bellezza evocano il dipianarsi del filo esistenziale, del grembo materno alle varie fasi della vita fino all’approdo finale, in una vita “altra” che nell’universo eternamente si rinnova".
Narrativa
I° ex-aequo a Francesco D’Episcopo di Salerno per “Aria”. con la seguente motivazione: “Aria è un gioiello di narrativa che sorprende e cattura il lettore per la capacità di affabulazione, per l’essenzialità e il significato non scevro da risonanza autobiografica. D’Episcopo saggista e poeta conferma alla grande la radialità della scrittura”.
I° ex-aequo a Michele Barbera di Menfi (AG) per “Totino ed il mare di notte” con il giudizio: “Ha il sapore della fiaba il racconto delicato e toccante che pone in primo piano la storia di Totino, un ragazzo autistico, innocente e sensibile, che vive con un coetaneo un’esperienza straordinaria, a caccia di tartarughe, dall’esito sorprendente”.
II° a Giovanni Maria Pedrani di Saranno (VA) per “Il favore” con la motivazione: ”Modello colto di letteratura potenziale, il testo traspone nel breve narrare del racconto la storia de “I promessi Sposi” di “Don Lisander”. Geniale nella creatività, accattivante per la forma espressiva”.
SAGGISTICA
I^ a Alessandro Di Napoli di Castelfranci (AV) per “Italo Rocco: il poeta dello stupore e dei valori cristiani, sociali e civili” con la motivazione: ”In un saggio, che si connota per profondità ermeneutica e fluidità di espressione, Alessandro Di Napoli contestualizza la poesia di Italo Rocco nel secondo Novecento, rilevando “L’uso sapiente della parola, “ l’intensità lirica “ unica, nel solco della tradizione classica e aperta all’essenzialità ungarettiana. Il saggio evidenzia un’ampia conoscenza del poeta de “Il Canto dell’Umanità”, che coniuga lo stupore e la meraviglia, di fronte alla bellezza del creato a una visione esistenziale improntata a valori cristiani, sociali e civili”.
II^ a Filippo Inferrera di Ravenna per “Gli “spazi più spazi” il vuoto più vuoto” Iolanda Insana: la seduzione di una vita da “pupara” con la seguente motivazione: Inferrera aggiunge una perla alla sua saggistica d’autore con un ritratto straordinario di Iolanda Insana, una donna, che difende la vita…come un artista di pupi”, colmando il vuoto con gli spazi della fantasia Da” Sciarra amara”, la prima silloge edita, a cura di Giovanni Raboni, Inferrera percorre l’iter esistenziale e poetico dell’artista siciliano, consapevole, sulla scia di Pirandello, della tragicommedia della vita, alla quale oppone l’antidoto della Bellezza. "Quando è il caso/mi calo la visiera/ e dò coltellate di bellezza".
III Premio a Clotilde Baccari di Salerno per La Donna nel mito. La coscienza di Antigone. Con la motivazione Nel mito, trasposizione e trasfigurazione della realtà, Clotilde Baccari disegna il ritratto di Antigone simbolo “degli affetti familiari che si estrinsecano nel culto dei morti. Il saggio sostanziato dalla cultura dalla cultura classica dell’autrice passa in rassegna l’eroina sofoclea nelle molteplici interpretazioni, fino ai giorni nostri.